È fatta, grazie anche all’impegno fattivo del sindaco Pasquale Mauri l’Angri ripartirà anche il prossimo anno dalla serie D; si conclude quindi con un lieto fine la telenovela che ha anche toccato momenti drammatici.
Venerdi 9 luglio, data di scadenza all’iscrizione al campionato era diventato un incubo e l’U. S. Angri 1927 non aveva certezze assolute di risolvere la propria crisi. Quando si pensava di aver trovato la soluzione ci si ritrovava al punto di partenza tanto che la paura della scomparsa definitiva del titolo sportivo poteva diventare una concreta realtà.
Giornate calde e non per colpa dell’impennata calura estiva quelle che il sindaco Mauri da una parte e Nicola Varone dall’altra hanno vissuto; con un’azione incalzante e in sinergia hanno bussato a tante porte fino ad arrivare allo scopo finale, salvare il titolo sportivo con circa ottanta anni di storia.
Certo che la crisi economica generale ha contribuito al disinteresse degli operatori economici e tutto lasciava presagire un fallimento poco dignitoso. Grazie al fattivo contributo e impegno del sindaco Mauri e alla caparbia volontà di Varone in simbiosi con il suo tecnico Criscuolo i problemi possono dirsi quasi certamente alle spalle.
Si era temuto a più riprese una ripartenza dalle categorie inferiori. “É una esperienza già vissuta nel passato anche se le condizioni allora erano diverse, dice Varone, dopo un campionato di avanguardia con una formazione composta dai vari Contino, Rumolo, Govetto, Machille, si sfiorò la grande e sospirata promozione tra i professionisti, quindi per ovviare si tentò la via del ripescaggio trascurando però l’iscrizione in quarta serie. L’Angri sparì dalla geografia del calcio per ritornarci dopo tanti anni e dopo molti sacrifici anche economici, continua il presidente, perchè, per quelli che lo hanno dimenticato anche i campionati di promozione costano. Quindi la scelta della retrocessione in promozione era solo l’ultima ipotesi che ho rifiutato di valutare sin dai primi momenti nonostante le sirene nocerine. Ritengo che tutto può concorrere alla crescita di un paese, accanto alle manifestazioni artistiche può benissimo affiancarsi anche il calcio che porta il nome di Angri per tante località del sud Italia”.
Nonostante i buoni propositi Varone non è riuscito ancora a convincere nuovi soci, attorno ha visto in questo frangente un deserto e un fuggi fuggi generale a cominciare da quei calciatori bandiera alla ricerca di nuove sistemazioni ai tifosi che non sembrano più avere lo stesso entusiasmo come quello dimostrato lo scorso anno, presenti oggi solo con un timido volantino che non ha sortito l’effetto desiderato. Invece dopo tanto penare: “L’Angri è ufficialmente rinato, dice il sindaco Mauri, ho avuto assicurazioni da parte di alcuni operatori commerciali come l’IperG, da sempre a fianco dei colori grigiorossi a rinnovare la fideiussione, altri invece hanno garantito parte dell’iscrizione”. “Non volevo che l’Angri sparisse, incalza Varone, ora grazie anche al fattivo impegno di Mauri i problemi sono come d’incanto cancellati, dobbiamo solo perfezionare l’iter burocratico dell’iscrizione e ultimare con dei ritocchi la nuova formazione; poi tutti allo stadio a settembre per tifare ancora una volta Forza Grigiorossi”.
Vincenzo Vaccaro