Il Vescovo Illiano: "il contesto politico dell’Agro si sta sgretolando” Ai politici e agli amministratori: “mantenete saldo il timone in questo grande momento di crisi”
Il Vescovo Gioacchino Illiano, preoccupato dalla crisi sociale e politica che attanaglia gran parte delle Comunità dell’agro nocerino sarnese si è rivolto a politici ed amministratori affinché si “fermino a riflettere per costruire un Agro solidale e una politica che vada oltre i personalismi”
Gioacchino Illiano Vescovo di Nocera Inferiore-Sarno
«Il contesto socio-politico si sta sgretolando – ha dichiarato il prelato – c’è bisogno di fare qualcosa prima che sia troppo tardi».
L’appello del pastore di anime non è il primo, in passato più volte ha chiesto attenzione per il destino sociale dell’Agro. Ma questa volta lo fa ancora con più forza considerate le guerre intestine all’interno dei partiti e delle coalizioni che amministrano i comuni dell’agro, a partire da Nocera Inferiore, città capofila seguita da Pagani, Sarno, Scafati, Corbara ed altre ancora e che si avviano a periodi di ingovernabilità assoluta.
Per il Vescovo occorre «parlare di un Agro solidale» e di una politica che «vada oltre i personalismi che prendono il sopravvento insieme alla sete di potere». Monsignor Illiano è ancora più preciso: «Non bisogna dare la Cosa Pubblica in mano ad avventurieri politici della prima ora».
Responsabilità di chi governa, ma anche dei cittadini: «C’è una “comunità” che purtroppo non sempre reagisce, rassegnata ed assuefatta». Conseguenze queste dell’immobilismo generale: «I cittadini non vedono più nulla di nuovo e tanti si allontanano disgustati».
Il Vescovo ha affermato: «Fermatevi! Rivedete i numeri, le persone e si progettino patti solidali». Il presule, rilevato il costume di fare e disfare che caratterizza la politica, dichiara: «Arriva uno nuovo? Il passato va tutto per tutto l’aria, si deve sempre rifare; ma così si perdono tempo e forze». «Vedere l’Agro che cala, che affonda – confida il prelato – mi da pena all’anima. Non lo dico da sindaco dei sindaci; lungi da me, ma da padre spirituale delle migliaia di cittadini dell’Agro che soffrono e sono in difficoltà».
Ma cosa si può fare? Il Vescovo richiama all’episodio evangelico: «“Signore non t’importa che noi periamo?” A me importa e, quindi, dico: non abbandonate la nave nella tempesta». E a chi si occupa delle sorti pubbliche dice: «Fermatevi e mantenete saldo il timone in questo grande momento di crisi. Lo farete per il bene dei cittadini e per il progresso di questa terra».