Stefano Sabatino: “Ad Angri siamo tutti tolleranti ed antirazzisti …a parole”

L’amaro sfogo del Presidente dell’Associazione Braccia Aperte Onlus che da anni si batte a favore e aiuta gli extra comunitari in Italia e in Africa

braccia aperte Onlus

Diceva un grande giornalista come Indro Montalelli: “Siamo tolleranti e civili, noi italiani, nei confronti di tutti i diversi. Neri, rossi, gialli. Specie quando si trovano lontano, a distanza telescopica da noi”.

Credevo di aver già testato nella mia comunità il grado di istintiva insensibilità delle persone; ma mi sono reso conto che non c'è limite al pregiudizio, ahimè di tanti troppi che serpeggia sotto il finto perbenismo, le false morali, le ipocrite affermazioni del tipo "io non sono razzista ma devono stare a casa loro!" "Questi vengono nel "nostro" Paese a creare solo problemi" "io ho i figli... quelli mi fanno paura". 

È veramente frustrante dover ascoltare le farneticazioni di persone che non avrebbero nemmeno diritto di giudizio per l'insensibilità, la pochezza di conoscenza e l'incredibile ristrettezza mentale. Ebbene, loro sono intolleranti nei confronti degli immigrati ed io devo costatare di essere diventato razzista nei confronti dell'idiozia! 

Come essere umano mi vergogno di appartenere allo stesso patrimonio genetico di tali soggetti, che vivono un’esistenza mediocre, superficiale, fermi nei loro convincimenti, che non fanno un passo al di là dell'uscio della propria porta; una povertà nell'incomprensione, un rifiuto a priori del confronto, dove l’unica fonte di verità e di certezza è il programma "Dalla vostra parte" di Rete4, che personalmente dovrebbe essere censurato per l'ignobile propaganda razzista, di terrorismo mediatico che propina a milioni di italiani, che inconsciamente assorbono, diventando automi, burattini in mano ad un sistema fondato sulla paura dell'altro; così inebetiti li vedi usare gli stessi slogan, le stesse riflessioni: "ci tolgono il lavoro", "hanno il cellulare di settecento euro" "prendono trentacinque ore al giorno e gli danno anche la casa, mentre gli italiani sono disoccupati”.

Insomma una sequela di luoghi comuni, dettati solo da un’informazione manipolata e di propaganda, di cui non se ne può più! Purtroppo l'arroganza di tali affermazioni è una questione culturale e nasce dall'ignoranza, dall'inconsapevolezza di chi siamo e di cosa siamo realmente. 

Così succede che inquilini e proprietari di appartamenti di un palazzo nel centro di Angri, decidano arbitrariamente, senza conoscere nemmeno precisamente di cosa si stesse parlando e solo per aver sentito la parola immigrato, nero, di colore, extracomunitario, di votare contro l'apertura di un centro di accoglienza per tre famiglie di immigrati. 

E via con il teatrino dell’ipocrisia: un anziano che con veemenza e senza aver nemmeno aver ascoltato le ragioni dell'interlocutore grida come un ossesso, quasi a farsi venire un infarto, di non volere extracomunitari nel "suo" palazzo, una signora che arriva in ritardo e confabula per qualche istante con un inquilino, sbarra gli occhi affermando che a casa sua non vuole problemi, una giovane donna che dopo aver sostenuto che lei non è razzista vota contro per "solidarietà" con gli altri condomini e, soprattutto, gli sguardi, che vorrei imprimere, così come li ho impressi nella mia mente, per poterli mostrare a tutti, il modo di scrutarti in un misto di schifo, di sufficienza, come a dire "ma questo che vuole lui e questi neri... chi è questo che è venuto a disturbare la nostra quiete… io sta gente non c'è li voglio" come se li dovessero ospitare a nella propria casa. 

Così la storia si ripete... dimenticando da dove veniamo, cosa pensano "gli altri" di noi meridionali, di quando eravamo noi gli extracomunitari e per non patire la fame c’imbarcavamo ammassati sulle navi per le Americhe. Insomma, su venti persone presenti solo tre hanno votato a favore dell’apertura del centro, a queste tre persone va tutta la mia solidarietà e riconoscenza. 

Per uno come me che ha visto da vicino cosa significa vivere in una terra cosi difficile e dover sopravvivere tutti i giorni, cercando di sfuggire alla miseria per non far morire i propri figli di malattia, di fame, di sete, o essere ammazzati a causa del cinismo del potere, soprattutto quello occidentale, che ha negato all'Africa il proprio futuro, ogni speranza di riscatto sociale ed economico, di emancipazione, razziando qualsiasi ricchezza, corrompendo governi, fomentando guerre. Tutto questo è inaccettabile, intollerabile, vergognoso per tutto il genere umano! 

Eppure, nei miei viaggi come cooperante ho trovato l'umanità, la comprensione, l’ospitalità, la gentilezza, che non riesco più a ravvisare nel nostro Paese. Così mi trovo costretto a dover discutere con un manipolo di persone che non hanno nessuna voglia di ascoltare questioni di cui non conoscono e non vogliono nemmeno sforzarsi di conoscere, perché è più semplice non sentire, non doversi porre domande, non sforzarsi nel ragionare, per questo basta ciò che gli propina la televisione per farsi un’idea e una ragione e come un gregge di pecore che viene condotto nel proprio recinto, si sentono al sicuro, protetti da tutti i "pericoli esterni”.

Stefano Sabatino

Parole Chiave: news, associazioni, braccia aperte onlus, stefano sabatino

Pubblicato il 09 Luglio 2017 da La Redazione


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