Angri, Ferraioli “congela” la nomina degli assessori

Adesso che il Santo Patrono ha fatto rientro alla Sua Casa, accompagnato anche quest’anno dagli applausi e dalle lacrime di migliaia di fedeli, la città di Angri torna ad essere quella di sempre. Con i suoi problemi, le sue aspirazioni, i suoi sogni, le sue legittime attese e, perchè no, le sue polemiche.

Gestire una comunità con più di 30mila abitanti non è una cosa semplice, non lo era prima con il Sindaco Mauri, non lo può essere adesso con il nuovo Sindaco Cosimo Ferraioli. Quest’ultimo si trova oggi a ricoprire non più il facile ruolo dell’oppositore bensì quello più complicato e difficile dell’amministratore, di colui cioè che deve prendere le decisioni. 

E farlo, cercando di accontentare tutta la sua ampia maggioranza, non è facile. Se Mauri era accusato di essere uno che decideva da solo e in base al proprio umore, Ferraioli è sembrato in questi primi giorni al contrario troppo influenzato dai suoi “grandi elettori”. Lo dimostrano alcuni “errori di valutazione” nella scelta dei componenti l’Esecutivo cittadino e nella rimozione forzata, sia pur legittima, di alcuni dirigenti comunali. Se n’è reso conto lo stesso neo Sindaco che ha congelato in queste ore le nomine degli assessori e si accinge a modifiche ulteriori nell’ambito dei capisettore.

Problemi di assestamento, dunque, forse anche fisiologici quando si insedia una nuova amministrazione, in attesa di affrontare i veri problemi della Città di Angri che stanno sul tappeto. Tra questi spiccano la gestione del Bilancio e quella dei tributi comunali. Argomenti che meritano un’attenzione politica più ponderata e riflessiva da parte della nuova maggioranza, visto che sono in gioco la stabilità dei conti ma anche forti interessi economici contrapposti.

Intanto, domani (venerdì) la Commissione Elettorale procederà, dopo 20 giorni dal ballottaggio,  alla proclamazione degli eletti al Consiglio Comunale. Dopo di che ci saranno 10 giorni per convocare la nuova assise consiliare. Non sono esclusi ricorsi al Tar da parte di chi ne rimarrà fuori.

Amedeo Santaniello