Gaetano Longobardi: “ecco perché mi sono dimesso”

L’ex consigliere comunale del Pdl, in una lettera, spiega i motivi che lo hanno indotto a lasciare la carica

Gaetano Longobardi Pdl Angri

Riceviamo e pubblichiamo

Le dimissioni non sono mai semplici, e spesso sono le circostanze che le impongono, pertanto necessitano di chiarimenti. La mia intenzione, con  questo documento, è quella di spiegare a tutti i cittadini Angresi,  ai miei elettori e agli organi di stampa i motivi delle mie dimissioni. Inoltre, preciso che avevo già intenzione di fornire, nel dettaglio, le motivazioni che mi hanno spinto a rassegnare le dimissioni, ma -da uomo di partito- ho deciso di rimandare, per favorire un sereno ingresso all’amico Francesco D’Antuono in consiglio comunale.  

Invece la mia decisione di non rubare la scena al neo consigliere comunale D’Antuono è stata strumentalizzata, squallidamente, non solo dal sindaco Pasquale Mauri e dal vice presidente del consiglio comunale Marcello Ferrara, che mi hanno indirizzato delle gratuite e vergognose offese, ma anche dall’intero gruppo consiliare di maggioranza, che ha dimostrato, in modo inequivocabile, di essere solo un dato numerico al servizio del signor Mauri che guida, in maniera sventurata, le sorti della nostra amata città.

I cruenti attacchi sferrati contro di me, tra l’altro in mia assenza, proprio da Mauri e Ferrara, bene introducono il motivo delle mie dimissioni. Ero stanco di essere lo spettatore di sterili discussioni personali, e di continue offese che vengono, reiteratamente, indirizzate a chi osa proporre un punto di vista diverso da quello dell’amministrazione.

Lo stesso atteggiamento del primo cittadino, ostile verso le opposizioni, è stato mutuato da tutta la maggioranza. Le minoranze, difatti, vengono osteggiate, snobbate, beffeggiate, e nella migliore delle ipotesi tollerate. Ormai i consiglieri di opposizione vengono trattati non come avversari politici, non come portatori di idee e proposte alternative, ma come veri e propri nemici: questo per me è inammissibile!

Mi sono dimesso anche in virtù di un principio di  condivisione delle responsabilità tra tutti coloro che militano all’interno del mio partito, il Popolo della Libertà. Sono stato eletto con i voti di tutta la lista Forza Angri, perciò, dopo due anni, ho deciso che era arrivato il momento di dare la possibilità anche al primo dei non eletti della mia lista, ovvero all’amico Francesco D’Antuono, di poter partecipare all’attività politica del Partito in qualità di attore principale. 

Inoltre -così come hanno continuato a dimostrare anche nell’ultimo consiglio comunale- Ferrara e Mauri gestiscono la cosa pubblica in modo personalistico, non danno spazio alla discussione con le forze di opposizione, abbassano il livello del confronto, e in alcune circostanze hanno rasentato anche l’attacco fisico. Spesso e volentieri, in aula consiliare, mettono in scena il loro copione peggiore: arrivano alle offese personali anche nei confronti di familiari dei consiglieri di opposizione. E si chiedono ancora perché mi sono dimesso? Il modo di fare di questi due signori, quindi, li caratterizza fortemente come dei veri maleducati e  zotici non solo della politica ma anche del vivere civile. 

Il consigliere Ferrara -uomo di spiccata fama politica,(o presunta tale!)- dal momento che io e amici lo abbiamo sostenuto nella campagna elettorale provinciale, dovrebbe spiegare esattamente perché ha deciso di migrare nelle file della maggioranza: anche se per i cittadini angresi non è stato difficile farsi un’idea . Al  dottore Mauri, invece, voglio dire che le mie assenze in consiglio comunale sono paragonabili alle sue in consiglio provinciale, pertanto farebbe bene a prendere esempio da me, ed a dimettersi.

Adesso Mauri deve spiegare ai cittadini che fine hanno fatto alcuni importanti progetti che io gli ho consegnato personalmente, in qualità di consigliere comunale, in materia di riqualificazione del centro storico di Angri, dislocazione della scuola Taverna, recupero dei beni confiscati alla camorra in via Satriano, riassetto e controllo del Cimitero. 

Infine voglio evidenziare che non ho lasciato i banchi del consiglio comunale per un ipotetico e fantasioso incarico! Non c’è nessun incarico, e questo lo dico ai cittadini, e non a Mauri e Ferrara, che hanno sollevato questo dubbio, perché loro non potrebbero capire. Sono, infatti, abituati a gestire la vita politica in questi termini, e sarebbe troppo difficile comprendere che un politico non sia legato alla logica degli incarichi. 

E’ chiaro quindi che mi sono dimesso da consigliere comunale proprio per mantenere vivi i miei valori -quelli universali di libertà, di vita, di giustizia- che guidano il mio agire quotidiano.

Angri, 12 maggio 2012

 Gaetano Longobardi

Parole Chiave: politica, news, gaetano longobardi, pdl, consiglio comunale

Pubblicato il 12 Maggio 2012 da La Redazione


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