“Ieri il Cstp, oggi il Gruppo AR, mentre la politica spreca”

Il Pd di Angri invita le Istituzioni a pensare a misure per la crescita

Riceviamo e pubblichiamo:

“Fiscagomma, da un giorno all'altro trenta lavoratori si sono trovati in mobilità.”

“A 117 lavoratori della Novem è stata annunciata la perdita del posto di lavoro.”

“Vertenza Sixty, con a rischio 183 posti di lavoro. ”

“Burgo, 133 in mobilità, e gli oltre 900 di Villa Pini e centri SanStefAr.”

“Un artigiano bolognese si dava fuoco all'interno della sua macchina davanti alla sede dell'Agenzia delle Entrate. «Pago le tasse, ora non ce la faccio più...», ha scritto in una delle lettere d'addio.”

“Ogni giorno centinaia di piccole aziende che chiudono nel silenzio generale.”

Queste sono le notizie che quotidianamente leggiamo sui giornali, una realtà dalla quale anche il nostro territorio non sfugge: non di molti giorni fa la notizia relativa al CSTP per il quale l’assemblea ha deliberato la non ricapitalizzazione della società e pertanto, la messa in liquidazione ed ora il gruppo AR trasferisce le attività produttive dell'azienda in Puglia, altre famiglie che cadranno nella disperazione.

Esprimiamo la nostra solidarietà ai tanti lavoratori di quest’azienda, che in un attimo vedono crollare le poche certezze per il futuro. Chi è  a un passo dalla pensione e non ha prospettive di ricollocamento, chi ha una famiglia da mantenere, un muto da pagare o l’affitto.

Ad Angri, intere strade come per esempio, via Incoronati (la via delle botteghe) non conta più di due o tre negozi attivi, sulle serrande o vetrine dei restanti si legge “Vendesi”, “Affittasi”, “ Cedesi attività”.

Con un quadro del genere stride fortemente e in maniera ormai insopportabile il sistema dei privilegi di poche caste e quello dei costi della politica. Sembra che i nostri governanti, alle prese con una vita fatta di contatti istituzionali, di vertici di stato, di contatti diplomatici e di retorica, non sappiano davvero nulla dei problemi veri della gente normale, delle difficoltà che vivono le persone comuni, di come si fa a vivere con 700,00/ 800,00 euro al mese.

 Praticamente significa rinunciare a tutto.

Non basta fare la lotta agli evasori, aumentare tasse e tributi, bisogna controllare gli sprechi di denaro pubblico, gli incarichi inutili, la cumulabilità delle indennità dei parlamentari e di tutta la classe politica e pensare alle misure per la crescita.

Le parole di oggi del ministro Fornero e del presidente Monti indicano che nel Ddl lavoro è prevista la possibilità di reintegro per i licenziamenti economici dovuti a motivi giudicati insussistenti. Ci sembra una soluzione più positiva delle proposte precedenti e più coerente con i principi di civiltà del lavoro.
Nel percorso parlamentare il PD dovrà intervenire su altri punti del pacchetto lavoro che vanno rivisti: l'aumento dei contributi e l'esclusione dagli ammortizzatori sociali per i lavoratori parasubordinati; l'aumento dei contributi per i contratti a tempo determinato per attività stagionali; le politiche attive per il lavoro. 

Il segretario cittadino PD

Antonietta Giordano


Parole Chiave: news, politica, pd, gruppo ar, cstp, sprechi

Pubblicato il 06 Aprile 2012 da La Redazione


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