Partito Democratico, Gina Fusco: “io sto con Matteo Renzi”

Alle primarie dell’8 dicembre per la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico io sto con Matteo Renzi.

Ho scelto di sostenere Renzi dopo una lunga riflessione politica e culturale, perché credo che la sua mozione e, più in generale, il suo messaggio siano gli unici in grado di dare un auspicabile scossone al nostro Partito e al nostro Paese.

Dallo scorso febbraio tutto poggia su di un terreno pericolosamente franoso e c’è bisogno di un cemento forte che lo consolidi.

Sono d’accordo con quanti riconoscono che questo cemento deve essere per molta parte costituito da una netta discontinuità.

Discontinuità nei fatti, nei comportamenti e perfino nel modo di pensare di una classe politica piuttosto indulgente nei confronti di se stessa. Non ho condiviso la linea adottata da Bersani dopo la sconfitta elettorale. Chiesi allora in tutte le sedi di discussione che si facesse subito un passo indietro. Dire che toccava a noi perché avevamo il "pallino" in mano con la maggioranza alla Camera ha significato legittimare il Porcellum. Un premio di maggioranza così ampio non ce lo avrebbe assegnato nemmeno la legge Acerbo di epoca fascista. Non ammettere che eravamo di fronte a un difetto di democrazia e ad un'insufficienza di legittimazione ci ha lanciato verso le nostre più tristi pagine parlamentari, dalla mancata elezione di Prodi alla più debole delle forme di governissimo con il PDL/Forza Italia.

Ora io credo che per cambiare in meglio noi dobbiamo pretendere di imporre un rinnovamento che sia finalmente il prodotto della ragione e non il frutto della necessità.

Abbiamo usato parole belle ed importanti per fare il PD, ora dobbiamo metterne una sola al centro del nostro dibattito: AUTONOMIA. L’autonomia di cui il nostro partito ha bisogno è quella dal senso più stretto ed efficace: la capacità di esercitare la propria funzione senza condizionamenti. Questo vuol dire avere alla guida del PD una classe politica di donne e di uomini liberi che siano al servizio unicamente della militanza. Solo un gruppo dirigente autonomo, privo di conflitti di interessi e territorialmente radicato sarà in grado di rimetterci in sintonia con la società e di conquistare una più solida credibilità. 

In questa stagione di “larghe intese” le ingerenze esterne hanno provocato un generale scadimento della nostra proposta programmatica, tanto che oggi il ricorso alla massima chiarezza delle posizioni rappresenta un dovere morale ed intellettuale oltre che politico.

Renzi non è abbastanza di sinistra per molti di noi, eppure è l’unico che si sta scagliando contro la conservazione. Una cosa molto destrorsamente difesa dall’apparato di sinistra.

Sostengo Renzi insieme a molti giovani militanti del mio circolo che rappresentano il futuro gruppo dirigente del PD di Angri con la consapevolezza che il rinnovamento di cui vogliamo essere interpreti non è legato al dato anagrafico, quanto alla capacità di prendere decisioni coraggiose e di segnare la nostra distanza da scelte e pratiche politiche sbagliate, perpetrate da chi ha spesso e volentieri utilizzato il nostro partito per scopi personali e/o familiari. Da questo punto di vista la nostra “rottamazione” ha radici profonde.

Gina Fusco

Non ci sfugge che dietro il renzismo si nascondano tanti tentativi di riciclo, alcuni anche fai-da-te, ma siamo fiduciosi per la costruzione di nuovo ed interessante progetto politico che ci misuri tutti sulle idee e sulla capacità di essere davvero innovativi ed alternativi.