XXXI Premio Nazionale per l’impegno Civile “Marcello Torre”

Anche quest’anno in occasione dell’anniversario della morte del sindaco di Pagani Marcello Torre, ucciso dalla camorra l’11 dicembre del 1980, si è celebrato il XXXI Premio Nazionale per l’Impegno Civile Marcello Torre. Un momento dedicato alla memoria del Sindaco e alla riflessione  sui temi della legalità e dell’antimafia.

L’organizzazione è stata strutturata in due giornate.

Nella giornata di venerdì 9 dicembre, i bambini delle scuole elementari hanno approfondito il tema delle Tasse attraverso un gioco di ruolo ideato dal prof. Fichera, dal titolo "Le belle tasse". Nelle vesti di governanti, esattori, amministratori, cittadini e con delle monete di cioccolata, i bambini si sono confrontati sull'importanza del Bene comune, su quanto sia indispensabile fare dei sacrifici, cioè pagare le tasse, per ottenere i servizi di cui necessitano.

Nella giornata di sabato 10 dicembre, presso l’aula magna del liceo scientifico “B. Mangino” di Pagani la celebrazione del Premio Nazionale per l’Impegno Civile Marcello Torre, che quest’anno ha avuto il piacere di premiare Riccardo Iacona, giornalista Rai e conduttore della Trasmissione Televisiva “Presa Diretta” e la redazione di Metropolis, nella figura del direttore Giuseppe Del Gaudio.

Iacona nel suo breve intervento ha definito questo come il premio più bello che abbia ricevuto in tutta la sua carriera, carriera giornalistica che è nata proprio nella terra dell’agro nocerino-sarnese. Il direttore di Metropolis, invece, ha dedicato il premio a tutti i giornalisti suoi collaboratori, per il coraggio di riportare la realtà, la verità nei propri articoli in una terra difficile come la nostra.

Ma il Premio ha avuto un altro momento di spiccata importanza, infatti, nell’anno in cui si celebrano i 150 dell’Unità di Italia, con il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Don Luigi Ciotti Presidente di Libera e Pierpaolo Romani coordinatore nazionale di Avviso Pubblico si è parlato dell’Italia Unita contro le mafie, 150 anni di mafia e di anti-mafia.

Interventi chiari, brevi e concreti come quello del sindaco di Napoli il quale ha sottolineato l’importanza della politica nella lotta contro le mafie, perché oggi non è più come un tempo in cui il camorrista si trovava di fronte al politico e con lui doveva stringere un patto, oggi il politico ed il camorrista sono la stessa persona, per cui c’è un confine talmente sottile da risultare impercettibile. La politica, quella vera, quella pulita è un’altra e può dare la speranza di un cambiamento ai giovani.

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha portato la sua testimonianza sulla presenza delle mafie al nord, sul fatto che non esiste più una mafia solo del sud, ma che questa ha messo le sue radici in tutta l’Italia e così il suo comune ha istituito un protocollo d’intesa con l’associazione Libera per approfondire il tema dell’antimafia e combatterla concretamente sul proprio territorio.

E poi don Luigi Ciotti il quale dopo aver rivolto il suo messaggio di speranza ai giovani presenti nell’aula, non ha potuto fare a meno di fare un salto ad un anno fa e manifestare la sua profonda indignazione sull’episodio che ha visto protagonista l’amministrazione comunale di Pagani che, a tre giorni dall’intitolazione di una piazza di al Sindaco Marcello Torre, ne ha deliberato la revoca. Don Luigi ha detto che un fatto del genere è gravissimo e che non ammette perdono. Infatti emblematica è stata quest’anno l’assenza del patrocinio del comune di Pagani per la manifestazione e il mancato invito da parte della famiglia Torre agli amministratori.

Ed infine il tradizionale concorso scolastico, dove ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, della provincia di Salerno, sono stati chiamati a riflettere sul tema del riuso sociale dei beni confiscati alla mafia, ai vincitori è andato come premio il “Pacco alla camorra”, un pacco contenente i prodotti coltivati in Campania sulle terre confiscate ai mafiosi, lì dove la camorra ha perso!

Come ogni anno, la direzione del premio è stata affidata a Riccardo Christian Falcone il quale ha affermato che: “Dalla memoria delle vittime innocenti nascono così alcune delle più profonde esperienze di impegno e di responsabilità. Ora la sfida è quella di rendere le nostre vite più coerenti e credibili, sporcarsi le mani, dare continuità al nostro lavoro. Lo dobbiamo alle vittime, alle loro famiglie, lo dobbiamo a chi continua a sperare che in un altro modo è possibile”.

Lorenzo Abagnara