Amianto, avviato il monitoraggio ambientale nell’aree post terremoto

Prime risposte concrete da parte dell’Amministrazione Comunale al problema dell’amianto presente su vari punti del territorio.  Con due distinte determine, infatti, il responsabile dell’Uoc Promozione, Programmazione e Sviluppo  ing. Vincenzo Ferraioli, ha avviato il monitoraggio ambientale relativo ai tre fondi sui quali furono costruiti i prefabbricati dopo il terremoto del 1980,  disponendo al contempo  la rimozione immediata delle lastre di eternit che ad oggi risultano ammassate al Fondo Badia.

Il monitoraggio ambientale riguarderà i fondi Badia, Caiazzo e Rosa Rosa. La ditta specializzata incaricata,  la Oliva Coperture di Pagani, dovrà verificare l’eventuale dispersione nell’atmosfera di fibre d’amianto provenienti dalle componenti strutturali in cemento amianto dei prefabbricati che ancora insistono nelle tre aree. 

Come si è detto, contemporaneamente, la stessa ditta è stata incaricata della rimozione delle onduline in eternit sparse o ammassate a terra nel Fondo Badia e che rappresentano un pericolo per la dispersione delle fibre nell’atmosfera. I lavori prevedono una spesa di 5600 euro per il monitoraggio e una spesa di 5200 euro per la rimozione delle lastre in discarica autorizzata.

Il problema dell’amianto è molto sentito in città da parte di cittadini e associazioni che a più riprese sollecitano l’Amministrazione Comunale ad intervenire.  Purtroppo il problema, ad Angri ma un pò in tutt’Italia, riveste una portata superiore ad ogni possibilità economica locale. Solo ad Angri esistono decine di impianti industriali ma anche civili abitazioni e palazzi  costruiti con il materiale incriminato (eternit). Investire centinaia di migliaia di euro (che non ci sono) solo per effettuare monitoraggi generalizzati che rimarrebbero “sulla carta” non sembra allo stato attuale una soluzione praticabile. Da qui l’intervento mirato sulle singole situazioni di pericolo, più facili da affrontare e risolvere.