Angri, Mauri smentisce le dichiarazioni di D’Ambrosio che replica

Si fa sempre più duro il confronto elettorale in vista del ballottaggio del 14 giugno prossimo, soprattutto dopo la scelta di Giuseppe D’Ambrosio di sostenere la candidatura di Cosimo Ferraioli. Nel corso del comizio elettorale svolto ieri sera in Piazza Doria dalla coalizione che sostiene Ferraioli, D’Ambrosio aveva parlato “del tentativo di Mauri di comprarlo”, accusa questa confermata anche in un comunicato successivo di Cosimo Ferraioli.

Pasquale Mauri smentisce le affermazioni e, in un comunicato, spiega agli elettori come sono andate le cose: “Il dott. Giuseppe D’Ambrosio alcuni giorni fa mi fece sapere, tramite un suo collaboratore ospedaliero e un collaboratore di un’emittente televisiva angrese, che voleva prendere un caffè in mia compagnia. Questi suoi collaboratori mi hanno contattato e mi hanno dato il suo numero di telefono e dopo una mia telefonata, lui mi ha invitato a casa sua. Mi sono recato a casa del dott. D’ambrosio in compagnia di mio figlio Giuseppe. Appena è iniziato il colloquio, il dott. D’Ambrosio mi ha chiesto subito cosa avevo da offrirgli. Dal canto mio risposi subito che non avevamo aperto il mercato delle vacche, e se lui era interessato a tale mercato poteva recarsi da Ferraioli. Io non gli ho fatto nessuna proposta di governo ma gli ho chiesto, semplicemente, una collaborazione politico-istituzionale con una presa di posizione responsabile per la nostra città cercando di fargli capire che solo con questa maggioranza il paese avrebbe avuto la stabilità e la giusta continuità per portare a termine l’abbassamento delle tasse per i nostri cittadini e completare le tante opere in corso che porteranno tanti nuovi posti di lavoro. Inoltre gli posi una domanda, volevo sapere se quell’incontro era congiunto con il suo leader Antonio Squillante e lui mi rispose che non aveva nessun leader e che l’unico merito di Squillante era stato quello di averlo indicato e quindi gli aveva stuzzicato la voglia elettorale, quindi i voti e la coalizione rispondevano a lui che avrebbe quindi deciso cosa fare. Non appena ho sentito le voci che parlavano di un accordo tra D’Ambrosio e Ferraioli, ho subito telefonato al dott. D’Ambrosio, per sapere se le voci erano fondate e il dott. D’Ambrosio mi ha subito confermato l’accordo perché Ferraioli gli aveva dato le poltrone che volevano. Adesso voglio dire al dott. D’Ambrosio di smetterla di mentire e che se vuole dirmi qualcosa lo può fare attraverso un incontro televisivo o radiofonico pubblico, io sono a sua completa disposizione”. (c.s.)

Pronta la replica di Giuseppe D'Ambrosio. La riportiamo anche qui integralmente:

“Ho letto, con non poca sorpresa, le dichiarazioni del sindaco uscente che ora rivolta la frittata in merito alla vicenda della sua telefonata e dell’incontro presso la mia abitazione. Non sapendo più a cosa appellarsi, avendo perso la fiducia dei cittadini che hanno compreso ormai da tempo chi sono stati governati, cerca di diffamare e sovvertire la realtà, citando persone e modalità inventate pur di distrarre gli elettori che attendono invece il 14 giugno per bocciarlo sonoramente. Confermo che ho prove documentabili  che attestano quanto ho dichiarato in piazza. Il sindaco uscente, nel confermarmi che non avrebbe potuto garantirmi posti in giunta,  si sarebbe offerto di scomodare amicizie politiche istituzionali influenti per offrirmi una fulminea  carriera ospedaliera. Proposta che ho rifiutato categoricamente, confermando che mai avrei barattato la fiducia dei cittadini che mi hanno votato per amministrare la città. Ho espresso a più riprese che ora ho un solo obiettivo: ridare dignità agli angresi mortificati da malgoverno e una gestione padronale della città. Per la richiesta di un confronto, pur rendendomi disponibile, ritengo che il migliore confronto sarà quello del 14 giugno prossimo quando insieme ai miei concittadini voterò Cosimo Ferraioli sindaco. Ora è tempo che il sindaco uscente  sia assicurato all’intimità della sua famiglia, auspicando che sia consegnato presto ad un passato remoto e buio della nostra storia.“(c.s.)