Angri, ridurre la plastica… e la propaganda

Sul web sono innumerevoli le offerte di “apparecchi per purificare l’acqua” concessi “gratuitamente” dalle aziende del settore ma nessuna di esse si preoccupa di informare dettagliatamente  i clienti sui costi di manutenzione, modalità e condizioni di uso, durata, recesso, etc…
Sui siti reclamizzati, per avere maggiori informazioni, bisogna rilasciare nome, cognome, indirizzo completo, numero di telefono, e naturalmente il consenso ai dati.
A questo punto si viene contattati, spesso con insistenza, dalle ditte che offrono “gratuitamente” l’apparecchio, per fissare un appuntamento e recarsi a casa dei clienti.
In molti casi, e qui nascono le preoccupazioni, a detta di molti che hanno già avuto esperienze del genere, nel contratto da firmare (comodato d'uso?) vi sono clausole capestro e costi eccessivi per la tenuta dell’apparecchio, non sempre evidenziati nei colloqui.
Il cliente si trova quindi “coinvolto" al momento, nella sua casa, senza che abbia potuto avere prima un’informazione adeguata circa le condizioni effettive dell'offerta e del servizio che viene erogato.
Pertanto suggerirei all’Amministrazione Comunale di Angri di contattare l’azienda privata di cui si sta facendo promotrice in queste ore, al fine di farsi rilasciare tutte le informazioni utili e necessarie in modo da evitare facili entusiasmi, possibili “fraintendimenti” e forse anche qualche responsabilità in eventuali possibili contenziosi.
Una volta acquisiti e resi pubblici tutti i dettagli dell’offerta, l’Amministrazione potrà invogliare, se lo riterrà ancora opportuno, il cittadino angrese a fare la sua scelta consapevole in difesa dell’ambiente.

Amedeo Santaniello