I botti di fine anno, l’ennesima tragedia per un rituale ormai sorpassato

di Enzo Vaccaro

Un’altra vittima, immolata all’assurda e inconcepibile tradizione dei botti natalizi e a farne le spese il giovane Roberto Longobardi. Angri non è nuova a scene tragiche del genere perchè non più tardi di qualche anno fa, un episodio analogo fece saltare in aria la fabbrica poco distante lasciando sul terreno quattro morti. 

“È stato un boato che ci ha letteralmente fatti sobbalzare dicono i vicini proprietari dello stabile immediatamente dirimpetto al luogo dell’esplosione, un attimo e non si è capito più nulla, una forte coltre fumogena ci ha letteralmente avvolti negandoci la vista dell’immediato dintorno. Solo dopo quando si è diradato il fumo dell’esplosione ci siamo resi conto che eravamo di fronte ad una tragedia. Le immagini che si presentavano erano simili ad una apocalisse, la casa che avevamo di fronte era stata letteralmente spazzata via, mentre tutto intorno al nostro stabile pietre e macerie.”

Una esplosione che poteva essere di ben più gravi entità se non fosse che lo stabile è ubicato in una zona a scarsa densità di popolazione e che all’ora della tragedia gli abitanti del circondario erano in casa per il pranzo. Si poteva essere colpiti dalle schegge dei mattoni trovate disseminate ovunque e a una distanza considerevole dal luogo dello scoppio che ha purtroppo lasciato sul pavimento e fermato per sempre una giovane vita. Allertati dalla forte esplosione sul posto sono accorsi immediatamente i Carabinieri della locale stazione diretti dal comandante Egidio Valcaccia, una squadra di vigili urbani diretto dal comandante maggiore Anna Galasso, la protezione civile, i vigili del fuoco e il 118 i cui medici hanno purtroppo constatato l’avvenuto decesso del Longobardi. Attimi concitati e il fratello di Roberto, Domenico, alla vista del corpo esanime, preso dalla disperazione ha tentato il suicidio tentando di impiccarsi.. Da sempre accomunati da un amore che andava ben oltre quello familiare, Domenico Longobardi, resosi conto dell’immane tragedia che lo aveva colpito e alla vista anche della scomparsa della propria abitazione letteralmente saltata in aria per il forte scoppio, ha approfittato del caos che lo circondava, per appartarsi e tentare l’insano gesto del suicidio. Il mondo sembrava essergli crollato addosso, in un attimo aveva perso il controllo di se stesso non resistendo al dolore per la perdita del caro fratello Roberto. Fortunatamente il tempestivo intervento dell’ amico Paolo d’Aniello e di un altro fratello sono riusciti a far si che il bilancio delle vittime non si aggravasse ulteriormente liberandolo dalla corda che già stava stringendogli il collo ponendo fine all’insano gesto. Il pronto intervento poi del 118 ha fatto si che si procedesse  prima alla rianimazione e poi al relativo ricovero presso l’ospedale Umberto primo di Nocera Inferiore ove è stato sottoposto a una terapia intensiva. La tragedia che ha colpito il giovane trentenne Roberto che lascia una giovane moglie e un figlio appena di qualche mese, poteva quindi presentare un bilancio ben più grave evitato solo per il tempestivo intervento di familiari e amici. Intanto sul luogo della tragedia si è portato il giudice e la polizia scientifica per i rilievi del caso mentre la zona è stata isolata grazie a una capillare protezione messa su dai vigili urbani e dalla protezione civile per evitare che curiosi intralciassero il lavoro dei soccorritori. Alla luce dei fatti purtroppo una giovane vita di una persona allegra e solare va ad aggiungersi alla tante altre immolatesi per l’assurda tradizione dei botti di fine anno per un rituale ormai sorpassato.  

Vincenzo Vaccaro


Parole Chiave: news, editoriale, cronaca, botti di fine anno

Pubblicato il 16 Dicembre 2012 da La Redazione


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