Kernel Festival, primo posto per un progetto di architettura "made in Angri"

All'evento internazionale di Desio primeggiano due giovani del nostro territorio.

Santiago Cirugeda (Recetas Urbanas, Siviglia) Tina di Carlo (ASAP, Londra), Eva Franch i Gilabert (Storefront for Art and Architecture, New York), Joseph Grima (Direttore Domus magazine), Arturo Lanzani (Politecnico di Milano), Carlo Ratti (MIT – Massachusetts Institute of Technology di Boston), Andrea Balestrero (AreaOdeon, A12 associati, Milano), Marcello Arosio (AreaOdeon, Monza): è la giuria che, per la sezione “Temporary Architecture” del Kernel Festival 2012, ha selezionato quale progetto vincitore il lavoro degli architetti Giancarlo Covino (1976) e Agostino Granato (1977), che dal 2006 formano il gruppo professionale Covino&Granato Architetti, nei concorsi siglato con l’acronimo Corg.

Il Kernel Festival (Desio, MB) propone e seleziona artisti internazionali, attraverso quattro sezioni - Eletronic Sound & Music, Audiovisual mapping, Interactive & digital art, Temporary Architecture.

Il lavoro di Covino&Granato Architetti sistema i percorsi urbani con interventi di street-art e trasforma siti storici e cittadini in luoghi “cliccabili” grazie a codici QR riprodotti sulla strada. La città si trasformerà per qualche giorno in una portale web vivente.

L’esperienza professionale dei due architetti matura tra Angri / Sant’Egidio del Monte Albino e le città di Caserta e Salerno, dove Agostino Granato e Giancarlo Covino sono cresciuti e si sono formati.

Tra i progetti realizzati nell’Agronocerino Sarnese il più noto è la riconversione di un distributore carburanti in parcheggio pubblico ad alta efficienza energetica e funzionale, situato nel centro storico di Sant'Egidio del Monte Albino (fraz. San Lorenzo). La decorazione di foglie posate sul manto d’asfalto tra le scritte “agrumeto” ha un che di ironico: forse è metafora della silenziosa distruzione dei nostri storici agrumeti?

Nel desiderio di capire meglio come due giovani architetti, partiti da zero, si stiano facendo strada con fatica e ostinazione, abbiamo trascorso un pomeriggio in loro compagnia.

Ci hanno guidato nel sopralluogo di tre appartamenti in corso di realizzazione: un bilocale di 70mq nel centro di Salerno, una mansarda di 80mq ad Angri e un appartamento sul corso di Caserta. I tre progetti presentano caratteristiche differenti, in risposta alle caratteristiche delle location e agli stili di vita dei proprietari. Il bilocale di Salerno conquista un’impressionante dilatazione spaziale grazie all’intervento prospettico sull’ingresso “a cannocchiale”; la mansarda ad Angri “respira” grazie a un sistema di pareti tagliate e inclinate ad altezze differenti, non tutte collegate a soffitto, l’interior design è cucito come un abito: dalle porte (maniglie incluse) al guardaroba che si estende al camino, tutto è stato progettato e realizzato ad hoc; l’appartamento di Caserta arricchisce la geometria della pianta, dando valenze polifunzionali agli elementi architettonici e di servizio: il punto cottura è anche una nicchia divisoria tra ambienti, le pareti della zona living sono decorate da forature che possono contenere elegantemente bottiglie di riserva, la varietà di materiali e l’articolazione di pieni e vuoti dà alle superfici un gioco cromatico a vantaggio della luminosità.

Scelti anche da committenti privati per l’edilizia industriale, come per l’intervento di riqualificazione energetica e funzionale degli uffici della storica fabbrica conserviera Elvea spa e dello scenografico show room aziendale della trentennale azienda serramentista Romano2, Covino&Granato Architetti restano attenti allo studio urbanistico e paesaggistico del territorio, intraprendendo relazioni non sempre facili. Qualche anno fa, insieme all’architetto Sarah Adinolfi, avanzarono una proposta all’Autorità portuale di Salerno (a quel tempo impegnata nella sistemazione viaria che separava il flusso di entrata al porto commerciale da quello di entrata e uscita dalla città) con una sistema di installazioni urbane in ceramica vietrese realizzate con un innovativo modulo compositivo. Dopo notevoli difficoltà, nel 2008 è stato finanziato e realizzato solo un prototipo, collocato in via Ligea. L’installazione dell’esemplare è stata seguita da una manifestazione di interesse da parte di varie associazioni di ceramisti, formalmente presentata sia all’Amministrazione Comunale che all’Autorità Portuale di Salerno. Ebbene, ad oggi non ci sono state risposte.

In questo momento Covino&Granato Architetti sono impegnati a costruire proposte e idee per una delle problematiche più dolenti del territorio campano: la complessa questione delle cave chiuse e abusive, che al momento con uno slancio di saggia inventiva stanno mettendo in correlazione con un’altra silenziosa erosione di cui sono promotori tanti Comuni che, dovendo ampliare i propri cimiteri, sottrarranno ettari di terra, ora destinati alla coltivazione agricola, al verde, al paesaggio. L’idea-progetto si intitola “Cava Santa” e prevede di trattare in sito la materia e i detriti provenienti dalla messa in sicurezza del costone e di utilizzarli come materiale per la costruzione di una necropoli.

Il valore, morale ed economico, di risparmio delle risorse e di rispetto del paesaggio non ci appare idealistico: Covino&Granato Architetti ci hanno mostrato come possa essere semplice, pratica, utile e nient’affatto costosa, la bellezza.

Il sito web ufficiale di Covino&Granato Architetti

Parole Chiave: news, architettura, arte, agostino granato, giancarlo covino, kernel festival

Pubblicato il 03 Giugno 2012 da La Redazione


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