Quartiere Alfano, continua la sostituzione dei pini

Diciannovemila euro per l'abbattimento e la sostituzione dei pini in viale Europa, nel popoloso rione Alfano di Angri. Continua l'opera di «riforestazione» della città, con il quarto intervento in quasi due anni in un rione dove dimorano numerosi pini ultradecennali (risalgono a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80) nelle quattro aiuole di viale Europa. 

I primi tre interventi sono andati in porto, ora con la determina numero 149 del 10 settembre scorso, il caposettore della «Gestione ambientale» del Comune, Vincenzo Ferraioli, ha disposto l'abbattimento dei 17 «pinus pinea» della quarta aiuola di viale Europa, e la loro sostituzione con la «fornitura e messa a dimora di piante a vaso». 

Il motivo dell'abbattimento è che «queste essenze arboree, essendo piante di grandi dimensioni, non sono adatte per strade e viali, e hanno cominciato a creare danni sia con le radici che con le enormi chiome». La determina segue l'indirizzo iniziale della giunta guidata dal sindaco Pasquale Mauri, che con delibera numero 134 del 21 settembre 2010, fissò un cronoprogramma che prevede l'abbattimento dei pini in alcune zone di Angri «in relazione allo stato di pericolosità». Le zone interessate dal provvedimento sono via Michelangelo Buonarroti, viale Europa, via Leonardo da Vinci, Corso Italia e via Cervinia. I pini vengono contestualmente sostituiti «con essenze arboree che meglio si adattano all'alberatura dei viali cittadini». Sinora, sono stati abbattuti e sostituiti i pini di via Michelangelo Buonarroti e delle prime tre aiuole di viale Europa. Per intervenire sui 17 pini della quarta aiuola, il settore ha impegnato 19mila euro, che prevede anche la messa a dimora di platani, albizie, jacarande, ligustri sempreverdi, prati, cespugli ornamentali, e lavori di vario tipo, dalla preparazione del terreno all'impianto di irrigazione «a pioggia». I primi due pini furono abbattuti il 28 novembre del 2010, quando due grossi arbusti si schiantarono al suolo danneggiando le transenne con le quali erano stati recintati. L'instabilità degli alberi e il forte vento determinarono lo sradicamento e il conseguente crollo delle piante.

Francesco Rossi