Trasporti, Il Cstp verso il fallimento. la Provincia vuole venderlo

Per ripianare il bilancio servono sette milioni. L’assessore Antonio Squillante: «Costo insostenibile. Cediamo tutto ai privati»

Trasporti, Il Cstp verso il fallimento. la Provincia vuole venderlo

Vendere il Cstp ai privati. Per la Provincia è l’unica via d’uscita da una crisi che entro fine anno seppellirà il Consorzio sotto il peso di sette milioni di debiti, erodendo il capitale sociale e portando l’azienda salernitana del trasporto pubblico dritta verso il fallimento.

Per evitarlo ci sarebbero due strade: ricapitalizzare, ripianando le perdite e ricostituendo i cinque milioni di capitale sociale, oppure vendere.

Conti alla mano, Palazzo Sant’Agostino ha giá deciso per la seconda, cogliendo l’opportunitá offerta dall’articolo cinque del decreto anticrisi varato pochi giorni fa dal Governo, che incentiva le liberalizzazioni con contributi premio da investire nelle infrastrutture. «Accollarci gli oneri della ricapitalizzazione sarebbe per noi un costo insostenibile - spiega l’assessore provinciale al bilancio, Antonio Squillante - Le casse dell’ente hanno giá sofferto la riduzione dei trasferimenti governativi, e sappiamo che altri tagli stanno per arrivare. Vendere è ormai una strada quasi obbligata».

Le azioni del Cstp in mano alla Provincia sono pari al 26 per cento del capitale sociale, un altro 31 è del Comune di Salerno e il restante è suddiviso tra venti amministrazioni municipali, con percentuali che vanno dal 3,5 di Scafati allo 0,2 di Corbara. Nelle scorse settimane i soci si sono incontrati per esaminare la bozza del piano industriale varato dal consiglio d’amministrazione e verificare il bilancio. Secondo Squillante ne è emerso un andamento che giá a ottobre fará risuonare l’allarme dei revisori dei conti perché, nonostante la riduzione delle corse, i tagli finanziari imposti da Governo e Regione sono troppo pesanti per poter essere assorbiti dai piani di riassetto elaborati finora. In favore dell’alienazione gioca poi un altro elemento: la normativa che impone di mettere a gara, entro il 2012, il servizio di trasporto pubblico locale, e che ne vieta l’affidamento a societá interamente pubbliche.

«Al punto in cui siamo conviene anticipare la previsione di legge - sottolinea l’assessore - e pubblicare entro fine anno il bando per la vendita ai privati». La Provincia lo fará per le sue quote, ma propone una procedura analoga anche agli altri soci, così da individuare un’impresa privata che sia il nuovo gestore del servizio. Tanto più che se le casse di Palazzo Sant’Agostino languono, quelle dei Comuni non godono certo di condizioni floride.  Sotto il profilo occupazionale si ritiene che gli organici saranno salvaguardati e che gli attuali dipendenti (al netto dei prepensionamenti giá in programma) passeranno alle dipendenze del privato. Una previsione che secondo Squillante è confortata dai numeri del settore. «Nella nostra provincia - spiega - non vi sono imprenditori in grado di coprire con i loro autobus l’intero territorio salernitano. Chi si aggiudicherá l’acquisto del Cstp avrá quindi convenienza a prendere dal consorzio anche uomini e mezzi. Anche per questo pensiamo che il personale potrá essere tutelato».

Fonte:  La Città 24 agosto

 Ecco le quote di partecipazione dei soci:

Provincia di Salerno 26%
Comune di Salerno 31%
Angri 2,7%
Baronissi 1,8%
Castel S.Giorgio 1%
Cava De'Tirreni 8%
Corbara 0,2%
Fisciano 1,7%
Mercato San Severino 2,6%
Nocera Inferiore 4,1%
Nocera Superiore 1,8%
Pagani 2,8%
Pellezzano 0,8%
Pontecagnano 3%
Roccapiemonte 0,8%
San Marzano Sul Sarno 0,8%
S.Egidio Monte Albino 0,7%
S.Valentino Torio 0,7%
Sarno 2,6%
Scafati 3,5%
Siano 0,8%
Vietri Sul Mare 1,3%

Parole Chiave: news, trasporti, cstp, provincia salerno, antonio squillante, fallimento

Pubblicato il 28 Agosto 2011 da La Redazione


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