Il Consorzio di Bonifica fa ricorso al TAR contro l’ordinanza del Sindaco di Angri
L'Ente contesta la competenza: “Non tocca a noi rimuovere i detriti del Rio Sguazzatoio”.
Si allungano i tempi per l’annosa questione dei rifiuti e fanghi dragati e abbandonati sugli argini e sulla strada che costeggia il rio sguazzatoio.
Il Consorzio di Bonifica ha infatti impugnato davanti al Tar di Salerno l’ordinanza del Sindaco di Angri Cosimo Ferraioli con cui si disponeva l’immediata rimozione dei detriti di dragaggio e il ripristino dello stato dei luoghi, soprattutto della strada che costeggia il corso d’acqua, via di fuga dei residenti.
Il Consorzio afferma, nel ricorso, che lo stesso non ha competenza alla bonifica dei detriti in virtù della distinzione di funzioni tra la Regione e il Consorzio di Bonifica circa, rispettivamente, i corsi d’acqua naturali e i canali di bonifica. E lo fa con riferimento a due regi decreti, del 1904 e 1933, al tempo in cui regnavano i sovrani in Italia.
Un vero e proprio scaricabarile “storico” sul “chi deve fare cosa”, che si trascina da decenni, anacronistico e dispendioso.
Al Comune di Angri non è rimasto che costituirsi in giudizio per sostenere le ragioni dell’Ente, dando mandato al legale del Comune, l’avvocato Antonio Pentangelo.
La parola ora alle carte bollate, sperando che nel frattempo non piova più del solito.
Amedeo Santaniello
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Parole Chiave: news, rio sguazzatoio, consorzio di bonifica, ambiente, amministrazione comunale
Pubblicato il 20 Maggio 2016 da La Redazione
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